Our comics on:

Italiano English

sabato, ottobre 14, 2006

Muhammad Yunus - L'utopia e la ragione

Muhammad Yunus (bio in english; biografia in italiano) è un economista bengalese, che molti anni fa ha avuto un'intuizione semplicissima: i poveri non hanno bisogno di carità, ma di credito, di fiducia, per cavarsela da soli. ha creato una banca, la Grameen Bank, che concede il Grameencredit, che si basa non su complicate procedure legali (avete mai chiesto un prestito ad una banca?) che un povero non potrebbe nemmeno iniziare, ma semplicemente sulla fiducia. Il microcredito, offerto per la creazione di lavoro autonomo o comunque per attività generatrici di reddito, viene restituito nel 98% dei casi...Sì, avete capito benissimo: praticamente sempre, cosa che non avviene invece con i prestiti tradizionali (nel sistema bancario italiano, infatti, sono molti di più quelli he non restituisciono il denaro prestato). La storia della sua fondazione è stata raccontata dallo stesso Yunus nel libro autobiografico dal titolo 'Il banchiere dei poveri' (in Italia edito da Feltrinelli e appena uscito). Il "progetto microcredito" che è giunto a interessare 40 mila villaggi, con 1140 filiali e quasi 2.400.000 persone (il 945 donne) e il cui modello si è diffuso direttamente o indirettamente in 58 paesi (168 banche tipo Grameen) delle zone rurali (ma non solo) dei 5 continenti (e non solo paesi sottosviluppati), coinvolgendo circa 5 milioni di beneficiari. Le prospettive sono che il "sistema microcredito" arrivi a interessare 100 milioni di famiglie nel 2005 e ½ miliardo nel 2025. L'idea di Yunus si basa sul principio che non sono le persone a dover andare in banca, ma la banca dalle persone. Non si basa, quindi, sulla carità o l'elemosina, come moltissimi programmi di auito dell'occidente nei confronti dei paesi poveri, ma su meccanismi economici semplici ma funzionanti. Il gameencredit, infatti, è un'attività in attivo. Esso dà la precedenza assoluta alla formazione del capitale sociale, alla formazione di capitale umano, dà borse di studio. Questo grande studioso, che - non nascondiamocelo - ha rotto le scatole a tutto l'establishment mondiale, ora riceve il riconoscimento che gli spetta: il nobel. Ma con questo premio, e con il suo esempio, ci insegna ben altro...Ci insegna che l'economia non è una cosa fredda, da grisaglie ingrigite. Ci insegna che cambiare in meglio questo nostro mondo è possibile, e non necessariamente facendo rivoluzioni copernicane. Ci insegna che le cose semplici sono le più giuste e le più vere.

Link

domenica, ottobre 08, 2006

8 ottobre 2001 - la strage di Linate - Per non dimenticare

Sono trascorsi 5 anni da una triste mattina in cui si è consumata una tragedia. Il fatto è che un aereo che non poteva e non doveva atterrare sull'unica pista di Linate si ritrova a chiedere l'autorizzazione al decollo, quando un altro aereo (Un Sas) sta facendo altrettanto. C'é nebbia, la visibilità non supera i 50 metri, il radar di terra non funziona, i due aerei si incrociano, si scontrano; sono circa le otto del mattino. Dopo la collisione,il Sas continua la sua corsa e finisce nel toboga dello smistamento bagagli dell'aeroporto: 118 morti. Quasi cinque anni dopo si chiude il processo di appello per quattro imputati e altri quattro che avevano chiesto il rito abbreviato. Due condanne cancellate, una confermata e una ridotta: queste le principali decisioni prese dalla corte d'Appello. Restano 118 vite spezzate, 118 famiglie, speranze, progetti, vite, affetti, distrutti per sempre da fatalità, superficialità e colpe.
Nessuno restituirà i propri cari alle famiglie, ma quello che offende - o dovrebbe offendere - tutti noi è la leggerezza con cui si dimentica quanto è accaduto, si offende la memoria di chi non c'é più con i colpi di spugna della Legge (non ci sembra il caso di chiamarla Giustizia) e con l'oblio con cui moltissimi, scrollando le spalle, dicono "Bisogna andare avanti, la vita continua". Certo che continua, la vita è una strada che si può percorrere in un senso solo, ma se ha un senso (forse, semplicemente, non ce l'ha) esso è dato dal fluire di passato, presente e futuro. Non possiamo far rivivere quelle persone, ma abbiamo il compito di ricordarle e di ricordare, proprio per andare avanti.
Non possiamo far altro che questo. Un abbraccio forte forte a tutti voi.

I familiari stanno facendo molte cose belle; c'è anche un sito della Fondazione 8 ottobre 2001. Se vi aspettate un sito triste, vi sbagliate di grosso. Ci trovate tante notizie interessanti, iniziative, ecc.. Fateci un salto!

Link