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sabato, ottobre 21, 2006

L'eternauta - Il vagabondo dell'infinito

L'eternauta è un fumetto, ma non è un fumetto qualsiasi. E' la storia dell'invasione della Terra da parte di alieni ostili, ma non è la solita storia di fantascenza. L'Eternauta si sviluppa nel presente (anzi, dal nostro punto di vista, nel passato) come vicenda drammatica, piena di colpi di scena, in cui - tra pochi spiragli di luce - si viaggia nella notte dell'uomo. E' un fumetto che sconcerta, perché pieno di agghiaccianti profezie. Scritto dal grandissimo Hector G. Oesterheld e disegnato da Francisco Solano Lopez, l'Eternauta venne pubblicato tra il 1957 e il 1959 su Hora Cero Semanal, in Argentina. In Italia fu pubblicato da Lanciostory, ed è lì che io l'ho conosciuto ed amato. La storia si snoda tra nevicate che uccidono (come è successo a Chernobyl, ma oltre vent'anni dopo), tra uomini che scompaiono nel nulla (che richiama il dramma dei desaparecidos argentini e che coinvolse lo stesso Oestereheld, le quattro figlie e i tre generi, tutti spariti nel giugno del 1977), tra stadi usati come campi di concentramento (come è poi accaduto con il Golpe in Cile nel 1973), con un finale sorprendente ed agghiacciante.
L'Eternauta narra di uomini normalissimi trasformati in eroi dalle circostanze, del valore della libertà e della dignità dell'uomo, della grande forza dell'amore e dell'affetto per i propri cari, per gli amici. Colpisce più di tutto la lucida disperazione dei molti memorabili personaggi (tra tutti, Juan Galvez, il protagonista), consapevoli della fine inevitabile eppure capaci di lottare senza riposo per le cose in cui credono e che hanno care. Come accade un po' a molti di noi, piccoli uomini stupiti di questo nulla che cade giù lieve, giorno dopo giorno, ma che alziamo gli occhi e non pieghiamo la testa, perché è questo il senso - se poi di senso si può parlare - della nostra breve presenza su questo pianeta.
Ai grandissimi Oesterheld e Lopez, che ci hanno regalato altre perle stupende (di cui magari diremo in altre occasioni) grazie per aver regalato a milioni di lettori questo capolavoro. Il sito, argentino, è qui.

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